'Nzirial Killer

di Peppe Celentano 

In scena

 Dal 2000 al 2004
 (Teatro Il Pozzo e il Pendolo, Napoli - Bassiano in Giallo (LT) - Estate alle terme - Agnano - Galleria Toledo...)

 

 


Un Serial Killer che uccide pe' 'nziria, per capriccio.

Un nero d'autore che apre spazi imprevisti ed imprevedibili.

Venticinque omicidi, venticinque 'nzirie, venticinque capricci. Una scia di sangue da mozzare il fiato.  Ma non per la paura.  

Perché il noir napoletano conserva una delle caratteristiche principali della meridionalità: l'arte di non prendersi sul serio.  

E così la scia di sangue che 'Nzirial Killer si lascia alle spalle cresce: dapprima un rivolo, poi un fiume, infine un oceano.  

Di risate.


RECENSIONI

Da "Cronache di Napoli"

Metti un vago echeggiare vivianeo insieme alle antiche cadenze di poesie come "Sapunariello" e poi, volando di colpo ai giorni nostri, aggiungi il ricordo del film "Il Silenzio degli Innocenti". Mescola il tutto con un serial killer che uccide quasi per punire i gravi reati di una società consumistica malata e contorta, ed amalgama lo strano composto con una comicità irreale ma dai risvolti terribilmente veri. Infine, affida l'esplosiva soluzione nelle mani di un autore, attore e regista come Peppe Celentano e di un'artista dalla voce degna di un radiodramma anni '50 come Gabriella Cerino, ed ecco che a saltare fuori sarà "'Nzirial Killer", l'esilarante e psicologicamente invasivo lavoro presentato, dopo il successo della scorsa stagione, nella rassegna "Estate alle Terme 2002". Due attori veri, Celentano e Cerino, due artisti che in un'ora e dieci di spettacolo dalla strepitosa ironia e drammatica attualità, mostrano di aver capito la giusta formula per un teatro nuovo e ricco di contenuti. "'Nzirial Killer", nel giocare con l'infinita serie di omicidi di un napoletano che uccide, per "'nziria", per capriccio, riesce attraverso una comicità penetrante e quasi perversa a divertire e coinvolgere il pubblico. Gli spettatori ascoltano, si trovano d'accordo con le scelte omicide del povero Alfonso Scamardo, protagonista della storia, e quasi approvano i suoi efferati omicidi, mossi da un disperato e sistematico rifiuto della società moderna. Tutti potenziali assassini, dunque, proprio come lo 'Nzirial Killer che, nel mettere a segno i suoi delitti, cerca di infliggere dei mortali colpi nel cuore di una civiltà rimasta inesorabilmente senz'anima. Con una commistione di napoletano ora antico, ora "eduardiano" ed a tratti "ruccelliano", con dei ritmi precisi e calcolati, e con una recitazione degna delle migliori scuole, Peppe Celentano, artefice dell'esilarante e filosofico testo nei panni del 'Nzirial Killer, e Gabriella Cerino in quelli della psicanalista (a sua volta analizzata e punita per le sue manie consumistiche, non ultima quella del telefonino cellulare dallo stesso omicida), portano il pubblico in una dimensione piacevolmente irreale ma, al tempo stesso, capace di indagare sui malanni di una vita che troppo spesso si riflette sulle schegge di uno specchio rotto e contorto. Due attori capaci, due grandi voci, una scena semplice ricca di chiaroscuri, le sbarre di una cella sulle quali sono appesi una treccia d'aglio, un mazzo di cipolle ed uno di peperoncino, a simboleggiare una tradizione che non vuole morire, ultimo baluardo contro l'irreversibile follia del mondo. E' questa, infine, la sintesi di una commedia che, nel divertire, mostra analizzando in profondità, le sembianze di un killer disperato, che uccide soprattutto per non morire.

Giuseppe Giorgio


CHIUDI QUESTA FINESTRA


Vincenzo de Falco